Sul Giornale di Vicenza del 23 aprile 2010 appare un articolo di cronaca nera in cui viene raccontata, con dovizia di particolari, la tragedia avvenuta durante l'inaugurazione della nostra performance a Bassano del Grappa: muoiono avvelenate 13 persone a causa del rinfresco composto da torte fatte in casa, offerto durante la serata.
La sera del 23 aprile, di fronte all'edicola di Kjosk! Public Art Platform (una vecchia edicola riconvertita in spazio espositivo pubblico) allestita con alcune copie del Giornale di Vicenza riportante la suddetta notizia, si consuma la nostra performance che consiste esattamente nel rinfresco a base di torte fatte in casa.
L'articolo scritto sul giornale e l'esperienza di chi vive la serata coincidono temporalmente grazie ad un gap narrativo, e contemporaneamente differiscono nel contenuto.
La tragedia e la festa (perchè di questo in effetti si è trattato: l'allestimento in piazza di un rinfresco a base di dolci, vino e musica) sono i due racconti sovrapposti e opposti.
In un momento in cui chiunque può produrre informazione, e in cui l'aggiungersi di altre voci alle consuete emittenti di notizie genera caos e la verità può al contempo svelarsi e nascondersi, CAKES KILL! vuole essere una riflessione sulle dinamiche tra l'informazione scritta e la realtà dei fatti.
Una riflessione sulla presunta veridicità di una notizia scritta, sul legittimo dubbio riguardo all'autenticità di un racconto e sulla percezione della propria esperienza e del proprio tempo.
