novembre 2006 | piazza fiera e piazza dante, trento

SE FOSSI FUOCO


Tutte le cose si scambiano con il fuoco e il fuoco si scambia con tutte le cose, come le mercanzie si scambiano con líoro e líoro si scambia con tutte le cose. (Eraclito)

Più egli contempla, meno vive; più accetta di riconoscersi nelle immagini dominanti del bisogno, meno comprende la sua propria esistenza e il suo proprio desiderio. (Guy Debord)

S'i' fosse foco, arderei 'l mondo. (Cecco Angiolieri)

La proposta di questo intervento nasce da una riflessione sui diversi piani di fruizione di un elemento nel contesto urbano.
L'allestimento in Piazza Dante di un gruppo di bidoni contenenti un finto fuoco, un calore mentale, in una zona di passaggio ed incontro vuole interagire con le persone sovrapponendo una duplice situazione: l'avvicinarsi a fruire di un'operazione artistica e il raggrupparsi a godere di un pò di calore.
Rappresentando questa cornice riproposta in ogni film natalizio che si rispetti ambientato in un contesto urbano, parliamo degli estremi sia esperibili che economici della condizione di fruizione condivisa dai cittadini, e quindi delle infinite possibilità di vivere il contesto tra i due opposti.
Perché la questione non è ciò che siamo, ma ciò di cui abbiamo bisogno.
L'illusione rappresentata è ribadita dalle parole SE FOSSI FUOCO che, decontestualizzate e riproposte in Piazza Fiera sulla struttura cilindrica del Torrione Madruzziano al fine di creare un ponte visivo tra i due luoghi, si pongono a confronto con i cittadini interrogandoli sull'eventualità di un loro desiderio.
Perché la questione non è ciò che siamo, ma ciò che vorremmo essere.

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